Palestinesi contro. L’attentato al premier Ismail Haniyeh, visto dalla stampa francofona.

A cura di Claudia Trovato

 

 

Il 15 dicembre, il premier palestinese, Ismail Haniyeh, si è salvato “per miracolo” da un attentato ordito, secondo due dirigenti di Hamas, Mushir al-Masri e Ismail Radwan, dal più noto dirigente di al Fatah a Gaza, l’ex capo della sicurezza della sicurezza preventiva Mohammed Dahlan. Quest’ultimo ha risposto alle accuse di Hamas attaccando i rivali e accusandoli di essersi essi stessi macchiati di un crimine orribile con l’uccisione, giorni fa, dei tre piccoli figli di un ufficiale dell’intelligence, Baha Balusha.  L’incidentebha destabilizzato la situazione, infatti, Gaza è attualmente una città preda della violenza con scontri armati tra rivali politici.

In Francia la notizia viene riportata dai principali quotidiani nazionali. ‘Le Monde’ del 16 dicembre 2006 scrive: “Le autorità israeliane che coordinano e sorvegliano il funzionamento dei confini hanno deciso finalmente di far ritornare, Ismaïl Haniyeh, a Gaza, la sua città. Mentre il convoglio di M. Haniyeh superava il confine, una sparatoria è esplosa ed una delle sue guardie del corpo è stata uccisa. Cinque persone sono state ferite, fra cui il figlio del primo ministro ed il suo consigliere politico, Ahmed Youssef. Hamas ha accusato immediatamente la Guardia presidenziale di avere voluto assassinare il capo del governo.” “M. Haniyeh aveva deciso di abbreviare il suo giro nel mondo arabo, cominciato il 28 novembre, a causa della tensione crescente a Gaza. Parecchi incidenti gravi si sono prodotti questa settimana che mostrano l'esasperazione della rivalità tra i miliziani di Hamas ed al Fatah. Dopo l'assassinio, lunedì, di tre figli di un ufficiale del Fatah, un magistrato membro dell'ala militare di Hamas è stato ucciso, mercoledì. Venerdì, un membro dei Comitati di resistenza popolare, legata ad Hamas, sospettata di avere partecipato agli omicidi dei bambini, è stato fermato. Per tentare di rispondere alla crisi, M. Abbas deve pronunciare, sabato, un importante discorso in cui potrebbe proporre delle elezioni anticipate.” “Il presidente Mahmoud Abbas ha deciso, sabato, di convocare delle elezioni a causa del vicolo cieco politico e della crisi finanziaria che imperversa nei territori palestinesi. "Viviamo dei momenti difficili e miserabili e dobbiamo uscirne. Per uscire da questo cerchio vizioso ed impedire che la nostra vita non si deteriori ulteriormente e che la nostra causa si eroda, ho deciso di convocare delle elezioni presidenziali e legislative anticipate", ha affermato M. Abbas. La sua decisione "è stata sostenuta" dal governo israeliano.”

Secondo ‘Liberation’ del 16 dicembre, “Un pericoloso faccia a faccia tra lo schieramento  islamico di Hamas e quello nazionalista di Fatah, all'indomani del ritorno a Gaza del Primo ministro Ismaïl Haniyeh. Il capo del governo aveva deciso di abbreviare tuttavia un giro più che fruttuoso nel mondo arabo per tentare di attenuare le tensioni nate dell'insuccesso dei negoziati per la formazione di un governo di unione nazionale. Al suo arrivo alla frontiera egiziana, Ismaïl Haniyeh ha presentato ai doganieri una valigetta con un importo di 35 milioni di dollari avuti dai paesi vicini tra cui l'Iran, il Qatar ed il Sudan. Questo soldi, ufficialmente raccolti per regolare gli stipendi dei funzionari, privati delle loro paghe dalla sospensione degli aiuti occidentali all'autorità palestinese in aprile, serve in effetti al regolamento degli stipendi dei permanenti di Hamas. Questo episodio ha fatto arrabbiare il presidente Mahmoud Abbas, persuaso che l'autonomia finanziaria di Hamas, come la sua capacità ad aggirare l'embargo internazionale, rinforza l'intransigenza del movimento durante le sue trattative col governo. Ismaïl Haniyeh è stato pregato dunque, martedì sera, di lasciare il suo denaro in Egitto. I suoi sostenitori sono accorsi immediatamente in massa ed armati verso la stazione di frontiera di Rafah che hanno assaltato. Gli ufficiali della guardia presidenziale hanno dovuto ripiegare sotto l'assalto, abbandonando il campo ai miliziani del Hamas. Ma quando il Primo ministro ha attraversato la frontiera, senza il suo denaro, il suo convoglio è stato preso come bersaglio. "Sono gli ufficiali della guardia presidenziale che hanno preparato questa imboscata", accusa Ahmed Youssouf, un consigliere di Haniyeh ferito al braccio durante l'incidente. "Ed essi hanno tirato per uccidere, mirando i veicoli all'altezza delle teste. La guardia del corpo del Primo ministro è stata uccisa gettandosi su di lui. Ha preso una pallottola che era destinata ad Ismaïl Haniyeh. Questo avvenimento è estremamente grave. Ho provato a calmare le nostre truppe, ma è molto difficile. Spero si possa evitare una guerra civile."”

Un altro quotidiano francese ‘Le Figaro’ del 16 dicembre riporta le seguenti notizie “Nel suo discorso, ritrasmesso alla televisione, Mahmoud Abbas ha detto voler rivolgersi al popolo" per uscire della crisi. Gli Hamas hanno contrastato con  forza, sabato, la decisione di Mahmoud Abbas che ha convocato le elezioni anticipate, infatti  migliaia di sostenitori del movimento islamico hanno manifestato per protestare contro questa decisione.”, infatti, “Il primo ministro palestinese Ismaïl Haniyeh, membro del Hamas, ha rigettato la decisione del presidente Mahmoud Abbas di convocare delle elezioni anticipate affermando che esse sono "anti-costituzionali".Ed ha messo in guardia contro il rischio di un aggravamento della situazione nei territori palestinesi se un tale scrutino verrà organizzato.”

Ne ‘Le Parisien’  del 16 dicembre leggiamo che “Il discorso di M. Abbas è intervenuto in un contesto di estrema tensione dopo i tiri giovedì sera contro il convoglio del Primo ministro Ismaïl Haniyeh. Il Hamas ha denunciato un "tentativo di assassinio" e ha accusato un capo del Fatah. Il governo è stato boicottato politicamente e finanziariamente dall'occidente dopo la vittoria degli Hamas in marzo alle legislative di gennaio. I territori palestinesi sono immersi da in una crisi senza precedente.”, infatti nel suo discorso M.  Abbas ha dichiarato : "Viviamo dei momenti difficili e miserabili e dobbiamo uscirne, per uscire da questo circolo vizioso ho deciso di convocare delle elezioni presidenziali e legislative anticipate", ha aggiunto il presidente palestinese che ha ricevuto sostegno dall'occidente. Questa decisione è stata rigettata immediatamente da Hamas, alla testa del governo che l' ha qualificata come un "colpo di stato". Secondo un consigliere del Primo ministro Ismaïl Haniyeh, la convocazione di elezioni è una "una chiamata alla guerra civile". "Oggi, ciò che abbiamo sentito di Abou Mazen, Mahmoud Abbas, è una chiamata ad una guerra civile, che proveremo ad evitare", ha indicato Ahmed Youssef. Un portavoce per la politica estera dell'UE, Javier Solana, ha sottolineato che il "sostegno dell'Europa è totale", tutto come Israele che "sostiene i palestinesi moderati". "Abou Mazen è un dirigente di questo tipo", ha dichiarato Miri Eisin, portavoce del governo.  "Sebbene le elezioni siano una domanda interna, speriamo che ciò aiuti a mettere fine alle violenze ed a formare un’ Autorità palestinese" ha indicato la Casa Bianca.”

Il quotidiano francese La Tribune del 16 dicembre afferma che “ In un clima di estrema tensione tra le sue fazioni, il Fatah, ed il Hamas al potere nei territori palestinesi, il presidente dell'autorità palestinese Mahmoud Abbas ha deciso sabato di convocare delle elezioni presidenziali e legislative anticipate, traendo le conclusioni dall'insuccesso dei negoziati in vista di formare un governo di unione. Accettata dall'Israele e dal Primo ministro britannico Tony Blair in visita nella regione, questa decisione è stata rigettata in compenso categoricamente dal Hamas, o Movimento della resistenza islamica che ha accusato il presidente Abbas di tentare un "colpo di stato"."Il governo palestinese rigetta questa chiamata alle elezioni anticipate e consideri ciò come un colpo di stato contro la volontà del popolo palestinese" che ha portato il Hamas al potere ha risposto il governo islamico. Il presidente Abbas ha confermato peraltro che il Fatah non parteciperebbe ad un governo diretto dal Hamas, allontanando così la prospettiva di una squadra di unione nazionale. "Se un governo del Hamas è formato, il Fatah resterà in disparte", ha detto. In questo stesso intervento ha riaffermato il suo diritto a sciogliere il governo di Hamas.”

Il quotidiano belga ‘Le Soir’ del 16 dicembre scrive sulla questione “Viviamo dei momenti difficili e miserabili e dobbiamo uscirne, ha dichiarato M. Abbas in un discorso a Ramallah (Cisgiordania). Per uscire da questo circolo vizioso ho deciso di convocare delle elezioni presidenziali e legislative anticipate, ha aggiunto il presidente palestinese che ha ricevuto un sostegno occidentale. Ciò va contro la legge fondamentale palestinese, ha dichiarato un portavoce del Hamas, Ismaïl Radouane. Secondo un consigliere del Primo ministro Ismaïl Haniyeh, la convocazione di elezioni è un'una chiamata alla guerra civile. Oggi, ciò che abbiamo sentito di Abou Mazen, Mahmoud Abbas, è una chiamata ad una guerra civile, che proveremo ad evitare, ha indicato Ahmed Youssef. Ciò potrebbe portare anche a molte perdite e degli attacchi insanguinati da una parte e d’altra, ha avvertito. Il discorso di M. Abbas ha luogo in un contesto di estrema tensione dopo i colpi sparati, giovedì sera, contro il convoglio del Primo ministro Ismaïl Haniyeh. Il Hamas ha denunciato un "tentativo di assassinio" e ha accusato un capo del Fatah. Il governo è boicottato politicamente e finanziariamente  dall'occidente dall'arrivo del Hamas alla sua testa in marzo dopo la sua netta vittoria alle legislative di gennaio. I territori palestinesi sono immersi in una crisi senza precedente.”

In un altro giornale belgaLa Libre del 16 dicembre ci riferisce che “"Le elezioni anticipate avranno luogo di qui tre mesi. Ogni opposizione giuridica a queste elezioni sarà esaminata conformemente ai poteri del presidente", ha affermato all'AFP Yasser Abed Rabbo, membro del comitato esecutivo dell'organizzazione di liberazione della palestinese, OLP, e vicino collaboratore di M. Abbas.Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha affermato peraltro sabato che non permetterà che il suo popolo scivoli nella guerra civile, in dispetto delle tensioni tra i suoi partiti, il Fatah, ed il Hamas. "A dispetto di tutte le sofferenze, i dolori e gli schieramenti, qualunque ne siano i responsabile, non permetteremo che, il nostro popolo, affondi nella guerra civile", ha dichiarato M. Abbas durante un lungo discorso a Ramallah nel corso del quale ha deciso di convocare l'elezioni presidenziali e legislative anticipate. "Il sangue palestinese resterà il limite a non superare", ha continuato il presidente dell'autorità palestinese. Il discorso di M. Abbas interviene in un contesto di estrema tensione col movimento islamico Hamas che controlla il governo da marzo, dopo i colpi sparati giovedì sera contro il convoglio del Primo ministro Ismaïl Haniyeh.  Il Hamas ha denunciato un "tentativo di assassinio" e ha accusato un capo del Fatah di essere il mandante.”

Il quotidiano della Svizzera francofona ‘Le Temps’ del 16 dicembre afferma che “ La tensione nella banda di Gaza è stata raramente tanto elevata come durante queste ultime ore. All'indomani dell'attentato perpetrato giovedì sera contro il convoglio che trasportava il primo ministro, Ismaïl Haniyeh, ed il suo entourage, le Squadre Ezzedine el-Qassem, il ramo armato di Hamas, si sono spiegate nella città di Gaza per sfidare i servizi di sicurezza ufficiale dell'autorità palestinese, il cui ruolo è fare regnare l'ordine. non è servito aspettare molto tempo per vederli scontrarsi a forza di Kalachnikov e di lancia-razzi nel bel mezzo dei passanti innocenti. Nello stesso momento, a Ramallah, sono le forze di sicurezza fedele al presidente Mahmoud Abbas e dei membri delle Squadre dei martiri di Al-Aqsa, una milizia vicino al Fatah che ha aperto il fuoco su dei simpatizzanti del Hamas che celebra il 19 compleanno della nascita della loro organizzazione. L'attacco ha scatenato una sparatoria generale durante la quale un islamico è stato ucciso e più di 35 altri feriti. A torto o a ragione, il Hamas accusa Mohamad Dahlan, l'uomo forte del Fatah di Gaza, di avere finanziato l'attentato di giovedì sera contro Ismaïl Haniyeh. Un raid al corso del quale il figlio del primo ministro ed il suo consigliere politico sono stati feriti ed una delle guardie del corpo uccise. Ma Mohamad Dahlan si difende. "Il Hamas non deciderà della mia vita,- ha dichiarato a La Voce della Palestina.- Ogni volta che gli islamici falliscono, accusano gli altri."”

Un altro giornale svizzero ’24 heures’ del 16 dicembre riporta che “Il presidente palestinese Mahmoud Abbas, in un vicolo cieco politico col Hamas, ha deciso sabato di convocare delle elezioni anticipate, il grande capo del movimento islamico che ha denunciato "una chiamata alla guerra civile" e di cui i sostenitori hanno cominciato a manifestare. Questa decisione è stata rigettata immediatamente da Hamas, alla testa del governo che l' ha qualificata un "colpo di stato". Secondo Yasser Abed Rabbo, membro del Comitato esecutivo dell'OLP e vicino collaboratore del presidente Abbas, "le elezioni anticipate avranno luogo di qui tre mesi." M. Abbas ha affermato tuttavia che il collocamento in posto "di un governo di unione nazionale formata di tecnocrati" resta la "sua prima priorità" non ha precisato tuttavia, se il progetto di elezioni anticipate sarebbe abbandonato se un tale governo vedesse il giorno. Ha assicurato che non permetterebbe ai palestinesi di "affondare nella guerra civile." Il discorso di M. Abbas è intervenuto in un contesto di estrema tensione dopo i colpi sparati, giovedì sera, contro il convoglio del Primo ministro Ismaïl Haniyeh. Il Hamas ha denunciato un "tentativo di assassinio" e ha accusato un capo del Fatah. Il governo è boicottato politicamente e finanziariamente dall'occidente dall'arrivo di Hamas alla sua testa in marzo dopo la sua netta vittoria alle legislative di gennaio. I territori palestinesi sono immersi da in una crisi senza precedente.”